lunedì 29 aprile 2024

Sviamento e Ravvedimento dal Progetto Divino Detentivo: dell'Orrore Astrale

 




 ...dopo questo mondo, c’è qualcosa di veramente cattivo, ed è il luogo di mezzo.

(Vangelo di Filippo)


La verità non è venuta nuda in questo mondo, ma in simboli e immagini.

Non la si può afferrare in altro modo.

(Vangelo di Filippo)

 

L’uomo è simbolo palpitante e disperso nell’intricata concatenazione delle tenaci e grandiose apparenze universali

Molteplici sono i riflessi dell’uomo nell’universo ed in ogni riflesso è insito il principio di un fondo travisamento.

 

Non volendo qui tener minimamente conto dell’insieme di intenzioni e circostanze che ci hanno portato a vivere la nostra attuale incarnazione siamo consapevoli di trovarci dentro una veridica e Prodigiosa Illusione Concreta – Labirinto Frattale / Vortice Energivoro della Creazione: è una composita dimensione nella quale dovremmo senz’altro ritenere di essere beffati e abilmente sfruttati. Oltre a ciò questo è un luogo dal quale sembra davvero difficile uscire.


Una volta giunti nel cosiddetto aldilà troviamo i Guardiani Splendenti, pronti ad offrirci allettanti oasi di pace e di estrema beatitudine. Ciò indebolisce ulteriormente la nostra possibile Determinazione dell’Oltre, tanto da dimenticarci la penosa condizione di sfruttamento alla quale da sempre siamo stati aggiogati, persuasi infine che sia una cosa giusta far ritorno nella fossa terrena dovendo necessariamente adempiere al nostro cosiddetto debito karmico.


Uscire da una simile trappola richiede una lucidità ultra veggente, una volontà inflessibile, nella ferma determinazione di lasciarsi alle spalle tutto ciò che ci lega qui.


Il Prodigio essenziale del Labirinto-Trappola Frattale < Progetto Divino Detentivo > è che questo luogo offre delle grandiose contraffazioni del piacere e dell’incanto, tanto che l’implacabile armonia naturale (grande ipnosi) difficilmente la comprendiamo per ciò che è: un formidabile inganno.


Il fatto è che finché qui troveremo continui motivi di ammirazione e rilegamento a ciò che percepiamo e riteniamo essere il massimo equilibrio universale, non potremo mai acquisire la necessaria determinazione per attraversare con animo propriamente ardente la trama delle menzogne consolanti che ci avvincono ad una penosa condizione di smemorati Eterni Ritornanti: perché il mutevole inganno arcontico continuamente ripete che qui noi ci troviamo per perseguire esperienze che interessano il nostro cosiddetto percorso evolutivo (falsità questa che appartiene tanto alla scienza positiva che ai mistici devoti a qualsiasi dio-entità).

“Evoluzione” è solo la valutazione parziale di un segmento trasformativo considerato isolatamente dall’incessante metamorfosi grandiosa e molteplice del Coerente Delirio Energetico chiamato Cosmo < implacabile armonia olografica della straordinaria Allucinazione Frattale che è l’Universo.

Chiamano “evoluzione” l’infinito giro in tondo della vita saldamente aggiogata alla Macina delle Ere.



È solo quando i piaceri offerti da questo mondo non riescono più a compensare i dolori che ne derivano che alcuni iniziano a meditare realmente sul proprio disagio. E il disagio si protrae fino a che si rimane privi di chiarezza interiore.

 

La nozione fondamentale è: 

quanti di noi sono davvero pronti a lasciarsi completamente alle spalle tutte le più gratificanti esperienze terrene, a considerare l’amore tra umani una pallida allegoria ed ogni legame terreno come una tenue fiammella destinata a spegnersi?

Siamo abbastanza sicuri di noi stessi da seguire fino in fondo la nostra determinazione piuttosto che cedere a melense consolazioni, alle zuccherose menzogne spirituali variamente ripetute dai nostri Rapitori Celesti per convincerci a restare in questo Vortice Energivoro di inaudita potenza attrattiva?

 

Siamo pronti non già a “lasciare indietro” i nostri cari, ma a dimenticarli, a lasciare andare la sostanziale finzione terrena?

L’amore viscoso qui rilega all’idea stessa che ci fa dire: “non me ne andrò finché i miei cari/tutti gli altri non se ne saranno andati” e questo è un sentimento intrappolante, che può tenerci eternamente vincolati nella falsa creazione per l’eternità.

Potrebbero esserci sempre più anime che entrano in questo sistema, e quasi sempre accadrà che legandosi vicendevolmente le une alle altre moltissime tra esse rinnoveranno di continuo i debiti karmici della permanenza indefinita.

Quindi il sentimento apparentemente nobile di “non lasciare nessuno indietro” è una mentalità che non può portare a nessuna via di uscita per nessuno.

Questa apparentemente nobile e romantica proiezione di sé è davvero molto insidiosa, e senz’altro è stata ideata dai nostri impassibili carcerieri astrali.

 

La cruda realtà è che lasciare questo luogo diventa possibile solo quando ci rendiamo conto che noi, i nostri cari e tutti gli altri, altro non siamo che proiezioni variamente sensibili di abbagli provvisoriamente solidificati.

Ognuno deve essere abbastanza tenace e capace da trovare da sé il proprio distacco da questa formidabile trappola arcontica.

Ciò che qui incarniamo è il rivestimento terreno abbinato alla finzione dell’io-sono che è un vero e proprio guscio eterico (si rammenta l’inflessibile constatazione castanediana “...i Controllori/Predatori < Voladores > ci hanno dato la loro mente”) e l’involucro emotivo, una volta che non saremo più questo guscio, è adibito per essere indifferentemente indossato da quelle entità che hanno interesse ad trattenere altre anime nella presente Illusione Concreta...questa è la rassicurante e famigliare accoglienza che ci riserva il vero e proprio Orrore Astrale dissimulato al momento del trapasso dal noto e controverso Tunnel di Luce; indispensabile espediente attrattivo alle dinamiche interne della predazione infinita.

 

Determiniamo fin da ora noi stessi, non importa chi mai potremo incontrare dall’altra parte, sarebbe una cosa eccellente se potessimo ricordare di dire loro: sebbene le vostre presenze mi appaiano davvero benevole e confidenziali, quale reale intenzione vi muove a me, qual è la vostra reale natura?

Raramente una coscienza trapassata in quel frangente potrà manifestare una simile lucidità. 

Perciò ci troviamo qui.