Autoritratto controluce - olio su tela 60 x 80 -
Nella forma rarefatta, la disciplina dell’animo si
compatta attorno l’esiguo presame di coscienza, che vitalizza i motivi
maggiormente incogniti di questa illusoria permanenza chiamata vita; (esistenza in controluce) o nostro fugace passaggio nella sovrana illusione che è
il cosmo.
Una discesa agli inferi è la vita: risalire è l’impresa.
Questo affermarono
Gilgamesh
Orfeo
Ercole
Zalmoxis
Odisseo
Trofonio
Enea
Anagramma di Odisseo è Desioso, che vale l’essere pervaso dal desiderio: di cosa? della conoscenza: una segreta ambizione di conoscenza congiunta alla nostalgia del ritorno alla patria perduta.
È la costante enigmatica di una screziatura patetica interna all’inquieto moto dell’animo, in cui la tensione poetica è compattata nell’individuazione emblematica di sé…chi sei? Nessuno.
Anagramma di Orfeo è Eforo, che vale il sopra guardare.
Colui che sopraguarda, dimensionando la prospettiva drammatica e malinconica
della sua facoltà lirica e visionaria, ma che non bastò a sottrarre dall’abisso la
giustissima Euridice.
Anagramma di Ercole è Colere, equivalente al desueto modo di
dire poetico con cui s’intende specificare il moto interiore di venerazione, di ammirazione, così come di tenere in gran pregio: cosa? l’impegno e la forza di cui sono simbolo le
dodici fatiche.
In Trofonio, nel cui antro era proverbiale l’oscurità,
si trova anagrammata la parola Fotoni.
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