venerdì 26 marzo 2021

Studio per deposizione - olio su tela 180x150





Missione dello Spirito è quella di liquefare l’anima di cui è rivestito per far ritorno alla sua origine increata.

Il Valore Supremo risiede nella potenza dello Spirito e non nella sussistenza sempiterna dellanima, essa stessa è ideazione demiurgica.

La nozione dellanima immortale è parte della distorsione che tiene la presente Età imprigionata nelle tenebre.

L’uomo, incardinato nella preminente illusione percettiva, ha la facoltà ermetica del libero arbitrio con cui opporsi al vortice del Fato, resistendo alla sua corrente e vincerne la forza trascinante.


Il Fato è connesso all’anima non già allo Spirito ma lo Spirito ne partecipa per consonanza alla realtà dell’anima.


Il libero arbitrio non equivale a fare ciò che più riteniamo idoneo per soddisfare la mera ambizione dell’io ordinario.

Il cosiddetto libero arbitrio consiste nella sola, ultima, possibilità di consapevolezza rimandata oltre l’ideazione terrena legata alla personalità consueta.



Nell’ombra terrena di ogni uomo alberga il suo Angelo Ermetico, con esso va intrapresa una strenua lotta.



Paolo, ne “I Corinzi” 10:4, scrive: “E tutti bevvero la medesima bevanda spirituale, perché bevevano dalla roccia spirituale che li seguiva; e quella roccia è il Messia”.

Il Simbolo Cristo (riscattato dalla contraffazione sacrificale/devozionale voluta dal cattolicesimo) è la Pietra Filosofale interna in ogni persona di Buona Volontà

Cristo è interiore facoltà sovrasensibile attribuita al cosiddetto Solvente Universale, qualmente, è l’Elisir di Vita; vita intesa come principio di sussistenza rimandato oltre ogni determinazione avvinta allo stato di necessità: dunque, è vita rimandata oltre la vita stessa.

 





Un certo modo d’intendere la poesia non potrà più trovare spazio nella nuova realtà: la poesia, la pittura e l’arte sono solo strumenti elettivi in dote alla coscienza, agita dal "presentimento trasmutativo" insito nella materia.

La discreta ricerca tonale, il rinvenimento di cromie nitide e macchiate di un’impurità psichica congenita all’uomo dell’ultimo Ciclo e che, dunque, ogni artigiano/poeta da sempre ha cercato di redimere attraverso le proprie ideazioni, per l’innovazione hi-tech tale sensibilità sensitiva costituisce invece un intralcio da rimuovere.

La sensibilità sensitiva è annientata dalla capacità predittiva degli algoritmi.


L’uomo digitalizzato non dovrà mai prendere coscienza del suo potenziale sovraumano, non deve essere in grado di riconoscerlo in sé o negli altri. Unica funzione dell’uomo nuovo è quella di lasciarsi assorbire docilmente dalla dimensione digitale, dove sarà recluso insieme agli embrioni malsani dei vizi atavici in cui fermentano i germi utili alla sua conclusiva dissoluzione spirituale.  


Ponendo attenzione ai rivelatori dell’antica Sapienza, appare evidente come nelle questioni mitico-alchemiche lo stile poetico (innervato della massima potenza evocativa) sia quello più antichissimo e quello filosofico appartenga ad Età umane più recenti.

La poesia integrale è Furor temperato, che informa la nostra dimensione interiore della persistenza del principio spirituale (furente e casto) ed è responsabilità propriamente umana custodirlo e valorizzarlo accrescendone la virtù, (essa è intesa come qualità ermetica) la sola valevole a realizzare l’essere presenti autenticamente in sé stessi, conseguendo la somma ideazione (sovraumana) internata nell’uomo; altrimenti destinato ad una miserrima ordinarietà, niente affatto neutra, ma oggetto di continue manipolazioni destrutturanti.