Fontana del Nettuno - olio su tavola 30x40
A questo rinnovato potere nichilista, occorre promuovere ciò che si contraddistingue come indistinto, il cosiddetto genere fluido e anti-identitario.
Identità oggi dovrà coincidere all’individuazione stessa della sostanziale finzione che siamo.
Come potrò riferire ciò di cui nulla ricordo?
Posso però ugualmente intuire che io/illusione, rivestito di altri me stesso altrettanto illusori, innumerevoli volte sia già sceso quaggiù.
Il seme che più volte mi generò è immesso dentro un flusso di coscienza preesistente ad ogni primitivo principio germinale.
Ricolmo di me stesso, sono perciò svuotato di ogni riferimento, di ogni ricordo significativo, e possiedo solo una memoria relativa.
In cosa identificarmi?
La scelta d’identificarmi è recondita, ma richiede un’aumentata consapevolezza delle cose attorno a me e dentro me stesso.
Come asserirono antichi saggi l’IO SONO è la porta della cella (prigione emotivo-percettiva) ma anche chiave della liberazione.
Non si tratterebbe di una fuga dal mondo, ma solo di una identificazione maggiormente consapevole.
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