martedì 23 marzo 2021

Fontana del Nettuno - olio su tavola 30x40




 


A questo rinnovato potere nichilista, occorre promuovere ciò che si contraddistingue come indistinto, il cosiddetto genere fluido e anti-identitario.

Identità oggi dovrà coincidere all’individuazione stessa della sostanziale finzione che siamo.



Come potrò riferire ciò di cui nulla ricordo?

Posso però ugualmente intuire che io/illusione, rivestito di altri me stesso altrettanto illusori, innumerevoli volte sia già sceso quaggiù.

Il seme che più volte mi generò è immesso dentro un flusso di coscienza preesistente ad ogni primitivo principio germinale.

Ricolmo di me stesso, sono perciò svuotato di ogni riferimento, di ogni ricordo significativo, e possiedo solo una memoria relativa.

In cosa identificarmi?

La scelta d’identificarmi è recondita, ma richiede un’aumentata consapevolezza delle cose attorno a me e dentro me stesso.

Come asserirono antichi saggi l’IO SONO è la porta della cella (prigione emotivo-percettiva) ma anche chiave della liberazione.

Non si tratterebbe di una fuga dal mondo, ma solo di una identificazione maggiormente consapevole.